USCIRE DI TESTA, SE IL CORONAVIRUS DURASSE PIU' A LUNGO DEL PREVISTO

Si cerca in tutti i modi di non pensarci di come il Coronavirus può aver avuto un' impatto negativo sulla propria vita, da pregare in continuazione che finisca tutto ciò nel più breve tempo possibile, ma non si può sapere la data ufficiale per tornare alla normalità ,e questo è un fattore di stress ulteriore da combattere.  Certo che "dal male allo stare bene" è  un passaggio che può fare felici, non lo è altrettanto quello "di stare bene per poi passare al male più cupo che ci sia" e qui quel rifiuto lo si traduce come sofferenza atroce, da non essere abituati mai. Questo male, fa più male e danni del Coronavirus, anche se non lo si vede subito ma col l' andar del tempo , assimilando sempre più stress e paura per poi esplodere e di quella testa rompersi in mille pezzi. Non voglio dire "di diventare pazzi" ma non si tratterebbe solo di mangiarsi le dita, di stare sempre col respiro affannoso, di quella depressione farne lo stile di vita, ma sfocierebbe in una vera ribellione contro lo stare rinchiusi in casa, con tutte le restrizioni che si sono avute e continueranno ad arrivare sempre più dure da non abituarsi mai, che qualcosa si romperà certamente da non avere più controllo sulla popolazione e del caos sarà così quel piatto forte da abbuffarsi. Se ora abbiamo bisogno di medici e infermieri per combattere il virus, dopo, o da subito abbiamo bisogno di psicologi e gente del settore per alleviare quel dolore che ci affligge e ci tiene moribondi.                                                                                          Perche' è  certo che dal Coronavirus, sia nel protrarsi il più a lungo possibile, oppure finisca presto, ne usciamo sconfitti in tutti i sensi mettendo a dura prova il nostro cervello già stremato di suo. 

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