IO RESTO A CASA , MA COL MIO SMARTPHONE


Nel restare in casa, e da quella libertà  negata, che si è trovato il modo nello smartphone di alleviare un po' la sofferenza che si è creata, un semplice gesto per comunicare con gli altri da casa, per non rimanere isolati dal resto del mondo. Lo smartphone non è servito solamente nel guardare i giornali online e delle ultime notizie dell' ultima ora , ma è servito essenzialmente per parlare tra amici, conoscenti, sfogarsi per farci stare meglio, e innanzitutto per chi può avere un vecchio " nelle case di riposo " sapere come può stare e confortarlo , nella lunga e agonia di stare rinchiusi senza alcuna visita dei famigliari. Insomma un tocca sana , un motivo in più di coraggio per affrontare il virus senza essere crollati definitivamente sulle incertezze.  Forse lo si è usato così tanto che è sembrato più un nostro confessore, un nostro amico di lunga durata, e del quale è obbligo dirli tutto per filo e per segno , per non accostarsi alla fantasia e alle menzogne che possono aver fatto capolino, ma subito respinte per non stare ancora più male. Se da quei telefonini fossero vivi, avessero un'  anima e un cuore e potessero parlare, sai quante storie avrebbero da raccontare ...ricche di comportamenti ed emozioni e desideri di umani in cerca della propria identità, di un qualcosa che per ora ci sfugge. Un semplice oggetto tecnologico che fin dalla sua comparsa, è stato amato da tutti noialtri, ed ora lo è forse di più, e guai nel distrarsi di non averlo sempre a portata di mano e forse faremo a meno del pane, ma no di quell' oggetto prezioso che ci accompagna nella nostra vita,  dove lo si usa per lavoro e dove oggi è più indispensabile di ieri, avendo sul collo il virus che ci picchietta e impossibilitati di condurre il proprio lavoro alla perfezione, e di quelle saracinesche sempre chiuse. Si è trovato sia il modo di giocare con esso, non avendo più altro da fare, ma è servito allo scopo desiderato e cioè :" avere un qualcosa da aggrapparsi, un' ancora di salvezza , dove la noia può aver avuto la peggio, (anche se rimane costantemente alla ribalta)  ma assicurandoci una boccata d'ossigeno che non la si nega mai,  che zoppicando si cammina ugualmente. Lo smartphone dopo il pericolo di essere più controllati sui nostri spostamenti, di rubare i nostri dati personali per rivenderli, e magari entrare nelle nostre teste per condizionarci,  viene e sorge il dubbio di come avremo fatto senza di esso in questa situazione difficile del quale ci troviamo , che tutto il resto passa in secondo piano. 

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