TRA PONTI E VIADOTTI CHE CROLLANO, IL NOSTRO VIAGGIO NON RISULTA PIU' SICURO

Non ci può aver insegnato niente la catastrofe del Ponte Morandi di Genova, anche ieri il crollo in A6 e di quel pezzo di viadotto crollato sull' autostrada nel savonese direzione Torino che certamente farà discutere. Perché anche se non ci sono stati ne feriti e ne danni gravi, la paura ha fatto il suo corso per gli automobilisti che si sono fermati a pochi passi da quel cratere e pezzo di autostrada mancante, da rammentarsi e immaginarsi ad un' altro ponte Morandi e delle conseguenze che ne sono susseguite e non certo piacevoli.  C'è chi ipotizza che l' Italia ormai crolla tutto, e una via di salvezza non ci sia,anche se i fondi ci sono ,ma li si usano male, e non di certo per manutenzioni e collaudi che andrebbero fatti  sui ponti e viadotti e strade costruite intorno al 1960/70 e pure '80 , lasciate allo sbaraglio più complete e costruite in posti che non andavano costruite. Il maltempo e le inondazioni e alluvioni hanno influito molto nella loro struttura già precaria con l' andar degli anni, e non più opere giovanissime e in pieno stato di potenza, ma semmai ridotte così deboli che basta un nonnulla e un soffio di vento per scatenare l' inferno. È inutile dire sempre che ci vuole maggior controllo, e chi dirige le Autostrade, le nostre strade che percorriamo sempre non siano solo morte e desolazione, magari rimanere vittime per la sbadataggine e la superficialità di dirigenti senza scrupoli che pensano solo sui loro profitti, infischiandosene della vita delle persone. Ci saranno indagini al riguardo, e forse la giustizia farà il suo corso da acchiappare i responsabili, ma questo avverrà solo dopo i morti e i danni che ne seguiranno, e probabilmente la palla verrà lanciata da una persona all' altra dove in fin dei conti non pagherà nessuno, anche perché hanno sempre un asso nella manica da giocare.  Quando c'è stato il boom economico tra gli anni cinquanta e oltre, si voleva rendere l' Italia affascinante e a portata di tutti, dove il popolo poteva avere sia le strade asfaltate e viaggiare comodamente sulle autostrade con delle auto da spendere poco , si sono costruite strade e autostrade frettolosamente, risparmiando sui materiali e sulla progettazione, come ad indicare che non c'era più tempo di traccheggiare in inutili burocrazie e collaudi lunghi e insidiosi, e dove pure le imprese appaltatrici hanno fatto la loro fortuna. Tutto questo ad indicare che "quel lavoro fatto malamente si dagli inizi, si ripercuote ora perché non c'è stato quel controllo del territorio e delle infrastrutture che si sono create, preferendo stare a guardare quel castello che prima o poi cadrà, per rifarne un' altro con spese ancora maggiori e delle lamentele che indubbiamente ci saranno".

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